Si è concluso venerdì 20 settembre all’ospedale San Martino di Oristano il progetto “Metodologia e strategie di implementazione dei percorsi clinico-assistenziali nell’Asl 5”, avviato nello scorso aprile.

Il progetto, voluto dalla direzione generale dell’azienda sanitaria, è stato curato dalla Struttura semplice dipartimentale Risk Management, Qualità e Formazione permanente, diretta dal dottor Gianfranco Puggioni. I lavori  del corso sono stati guidati dal professor Antonio de Belvis, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della Unità operativa Percorsi clinici della Fondazione Policlinico Gemelli di Roma.

Il percorso ha avuto l’obiettivo di diffondere una corretta metodologia per la costruzione dei percorsi clinici e di giungere all’elaborazione di tre percorsi: due dedicati alle persone con tumore del colon e tumore del retto e uno rivolto a quelle con scompenso cardiaco. Percorsi, dunque, che mettono al centro dell’assistenza sanitaria pazienti con patologie croniche che rappresentano delle sfide per il SSN per la loro complessità, per il carico di malattia che comportano e per le difficoltà a organizzare un’assistenza con dimensione sia ospedaliera che territoriale.

Nella giornata conclusiva, sono stati presentati i risultati raggiunti alla direzione generale e alla comunità dei professionisti dell’Asl di Oristano: si è fatto il punto sui principali risultati raggiunti e sui prossimi passi che dovranno essere compiuti per migliorare la qualità dell’assistenza.

I percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali (Pdta) si occupano infatti di stabilire regole certe di garanzia per la persona con un problema di salute nell’erogazione di un’assistenza sanitaria di qualità. Per questo il Pdta, che rappresenta il percorso del paziente nell’ambito delle strutture sanitarie (ospedale, servizi, ambulatori specialistici e di medicina generale), punta a ottimizzare sia gli aspetti clinici che quelli organizzativi dell’assistenza.