Fuoco di Sant’Antonio, al via la campagna di vaccinazione
Nella settimana internazionale di sensibilizzazione sull’Herpes Zoster, il dipartimento di Prevenzione della Asl 5 lancia la campagna vaccinale contro la malattia comunemente chiamata “Fuoco di Sant’Antonio”, che prenderà il via lunedì 10 marzo in tutta la provincia di Oristano: saranno invitati alla somministrazione gratuita del vaccino tutti i nati nel 1960. All’interno anche la videointervista sui dettagli della campagna.

Nella settimana internazionale di sensibilizzazione sull’Herpes Zoster, il dipartimento di Prevenzione della Asl 5 lancia la campagna vaccinale contro la malattia comunemente chiamata “Fuoco di Sant’Antonio”, che prenderà il via lunedì 10 marzo in tutta la provincia di Oristano.
Tutti i sessantacinquenni, nati nell’anno 1960, residenti in provincia di Oristano, nei prossimi giorni riceveranno una lettera o una telefonata da parte del Servizio di Igiene Pubblica della Asl 5, nella quale saranno invitati a presentarsi presso la più vicina sede vaccinale per la somministrazione gratuita della prima dose del vaccino per la prevenzione dell’Herpes Zoster, a cui seguirà una seconda dose a distanza di circa due mesi.
«Sono 2.271 i sessantacinquenni della provincia che saranno invitati a presentarsi nei nostri ambulatori – spiega la direttrice del dipartimento di Prevenzione Maria Valentina Marras -. Attualmente solo il 4,6 per cento di chi rientra in questa fascia d’età è già vaccinato contro l’Herpes Zoster, per cui è importante sensibilizzare chi riceverà la nostra convocazione ad aderire alla campagna, che rappresenta una preziosa opportunità per proteggere la propria salute».
Oltre ai nati nel 1960, convocati direttamente dai servizi di Igiene Pubblica della Asl, potranno richiedere la vaccinazione gratuita tutte le persone dai 18 anni in su che soffrono di patologie come diabete, tumore, malattie cardiovascolari o respiratorie, insufficienza renale o coloro che sono immunodepressi o anziani, i quali sono colpiti più frequentemente dal Fuoco di Sant’Antonio. Per farlo, potranno prenotare un appuntamento nel più vicino centro vaccinale.
Che cos’è l’Herpes Zoster
«L’Herpes Zoster è una patologia spesso sottovalutata, che può avere conseguenze anche gravi, soprattutto per alcune categorie di persone, come quelle immunodepresse – afferma ancora la dottoressa Marras -. Si tratta di una malattia causata dalla riattivazione del virus della varicella, che si calcola abbia colpito circa il 90 per cento della popolazione adulta, non esistendo in passato il vaccino. Il virus, noto come Varicella-Zoster, rimane latente nel corpo umano dopo una prima infezione e si può risvegliare in età adulta, anche a distanza di decenni, specialmente quando il sistema immunitario è indebolito da malattie, stress o farmaci. Quando il virus si riattiva, provoca un’eruzione cutanea dolorosa.
Uno degli aspetti più gravi dell’Herpes Zoster è la sua capacità di causare complicazioni a lungo termine, come la nevralgia post-erpetica, che si manifesta con dolore cronico persistente e può durare mesi o, nei casi più gravi, anni, incidendo negativamente sulla qualità della vita. La malattia può poi colpire aree delicate del corpo, come gli occhi, portando a danni alla vista permanenti. Inoltre i soggetti che hanno manifestato l’infezione hanno un maggior rischio di essere colpiti da infarto o ictus.
Riconoscere i sintomi della malattia in fase precoce è fondamentale per iniziare il trattamento antivirale, che può ridurre la durata e l’intensità dei sintomi e prevenire le complicanze. Quindi, se si sente formicolio, prurito o bruciore in una zona specifica del corpo, o compaiono vescicole rosse sulla pelle, un dolore intenso nella zona colpita e un malessere generale, è fondamentale rivolgersi a un medico il prima possibile per avviare il trattamento ed evitare che il virus provochi danni permanenti» conclude la direttrice del dipartimento di Prevenzione.
Sebbene l’Herpes Zoster possa colpire chiunque, ci sono alcune categorie di persone che presentano un rischio maggiore. In particolare:
• le persone dopo i 50 anni: con l’avanzare dell’età, il sistema immunitario tende a indebolirsi, rendendo più facile la riattivazione del virus
• le persone immunocompromesse: chi soffre di malattie croniche come diabete, malattie respiratorie o cardiovascolari, insufficienza renale, o chi è sottoposto a trattamenti immunosoppressori (come chemioterapia o farmaci biologici);
• i pazienti oncologici: i pazienti in trattamento sia chemioterapico che radioterapico sono tra i più a rischio, poiché le terapie mirano a indebolire il sistema immunitario per combattere le cellule tumorali, esponendoli anche alle infezioni virali come l’Herpes Zoster.
• chi ha avuto la varicella: Il virus della varicella rimane latente nel corpo anche dopo la guarigione e può risvegliarsi in qualsiasi momento, soprattutto se il sistema immunitario è compromesso.
L’aver già contratto la malattia non immunizza il soggetto e non esclude che ci si possa nuovamente ammalare, per cui la vaccinazione è consigliata vaccinarsi anche a chi ha già contratto una o più volte il Fuoco di Sant’Antonio, purché sia effettuata ad almeno due mesi di distanza dall’ultima manifestazione del virus.
«La vaccinazione è il metodo più efficace per ridurre il rischio di sviluppare la malattia e le sue complicazioni – conclude la dottoressa Marras -. In Italia, la vaccinazione contro l’Herpes Zoster è raccomandata e gratuita per le persone over 65 e per quelle over 18 che appartengono a categorie a rischio, come i pazienti oncologici e quelli immunocompromessi. Purtroppo, molte persone non sono a conoscenza della possibilità di vaccinarsi o non considerano questa opportunità una priorità. Attraverso la campagna di vaccinazione puntiamo a informare sui rischi e sulle conseguenze, anche pesanti, che il Fuoco di Sant’Antonio può avere, ed a proteggere le fasce più a rischio da questa insidiosa malattia».
LA VIDEOINTERVISTA SULLA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE CONTRO L’HERPES ZOSTER
Ultima modifica
28 Febbraio, 2025