Lo screening oncologico per la prevenzione del carcinoma del colon retto, attivo dal 2012 nella provincia di Oristano, avviene su invito diretto del Centro screening provinciale, tramite lettera a domicilio inviata  agli uomini e alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni, che ogni due anni possono eseguire il test del sangue occulto nelle feci. Se il test risulta positivo, si viene indirizzati a sottoporsi alla colonscopia, eseguita dal Servizio di Endoscopia digestiva dell’ospedale San Martino di Oristano entro 30 giorni dalla richiesta del centro screening, quindi in tempi estremamente ridotti.
Da precisare che i protocolli nazionali seguiti per gli screening non prevedono una corsia preferenziale per i cittadini che abbiano familiarità con un paziente affetto da tumore del colon retto e che l’intervallo di due anni fra un test di screening e l’altro è studiato per intercettare eventuali anomalie in tempo utile per intervenire.

Parallelamente ai percorsi di screening oncologico, il servizio sanitario eroga le colonscopie seguendo le consuete modalità di prenotazione tramite Cup (Centro unico di prenotazione) regionale.
La Asl 5 di Oristano garantisce le colonscopie urgenti (entro 72 ore) e quelle brevi (entro 10 giorni) nel rispetto dei tempi previsti. Anche per le prescrizioni che non rientrano in queste due categorie, lo specialista può valutare eventuali priorità secondo la diagnosi indicata. Attualmente, il Servizio di Endoscopia digestiva dell’ospedale San Martino di Oristano garantisce 80 colonscopie programmate al mese, un numero di prestazioni che, al netto della necessità di prendere in carico pazienti provenienti anche da aree limitrofe, sarebbe capace di soddisfare le esigenze del bacino provinciale. Da evidenziare che tutte le attività – sia quelle di screening che le prestazioni ordinarie – continuano a essere pienamente garantite dal Servizio di Endoscopia digestiva nonostante la recente riduzione del personale medico da 5 a 3 unità, grazie all’impegno degli operatori.

In conclusione, il cittadino lamenta di non aver potuto fruire in tempi brevi di una prestazione che, nel suo caso, non prevede l’urgenza e che gli sarebbe stata garantita gratuitamente e nei tempi idonei se avesse seguito il percorso corretto, quello dello screening oncologico.

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