Febbre del Nilo e virus Usutu: come prevenire l’infezione
Con l’approssimarsi della stagione calda, cresce anche il rischio di contrarre l’infezione di virus trasmessi dalla puntura di zanzara. Per questo, il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Oristano, ricorda come come prevenire e proteggersi dall’insetto.
Con l’approssimarsi della stagione calda, cresce anche il rischio di contrarre l’infezione di virus trasmessi dalla puntura di zanzara, come la Febbre del Nilo e il virus Usutu, i cui casi sono in continua crescita.
Da giugno 2022, in Italia sono stati confermati 588 casi di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo, di cui 295 nella forma neuro-invasiva, 89 casi asintomatici sono stati identificati in donatori di sangue, 194 casi con febbre, 10 casi con altri sintomi. Tra i casi confermati, sono stati notificati 37 decessi.
Nello stesso periodo sono stati segnalati 6 casi di Usutu virus di cui 4 asintomatici e 2 casi con febbre (dati estrapolati dall’ultimo bollettino epidemiologico del 9 novembre 2022)
In Sardegna si sono verificati 8 casi di West Nile, la gran parte dei quali hanno interessato persone residenti nella provincia di Oristano. La sorveglianza attuata nell’Isola su uccelli stanziali e selvatici, zanzare, cavalli e uomo, ha confermato la circolazione sia dei virus sia della West Nile e sia dell’Usutu virus.
Per questo, il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Oristano, diretto dal dottor Roberto Puggioni, ricorda come si trasmette la malattia, quali sono i sintomi e come prevenire e proteggersi dalla puntura di zanzara, insetto che veicola entrambi i virus.
La West Nile Disease (WND), o Febbre del Nilo occidentale, è una malattia causata da un virus trasmesso dai volatili infetti alle zanzare (in particolare quelle del genere Culex) che a loro volta possono trasmetterlo ad altri uccelli, all’uomo o agli equidi, provocando forme asintomatiche, simil-influenzali o, nei casi più gravi, neuro-invasive. Il virus può infettare anche cani, gatti, conigli e altri animali, ma in queste specie non sono stati riscontrati sintomi clinici. I serbatoi del virus sono esclusivamente gli uccelli e le zanzare.
“Né l’uomo né il cavallo infetti possono ritrasmettere l’infezione ad altri soggetti – spiega il direttore del Servizio veterinario di Sanità Animale della Asl di Oristano Enrico Vacca – tranne, teoricamente, nei casi di donazioni di sangue ed emocomponenti, organi, tessuti e cellule, donazioni che vengono però sempre sottoposte a preventivo controllo di laboratorio”.
“Nell’uomo l’infezione da West Nile Disease non presenta sintomi nell’80% circa dei casi. Nel 20% circa dei soggetti colpiti, si verifica una sintomatologia simil-influenzale, nota come febbre di West Nile, caratterizzata da un periodo di incubazione che va dai 2 ai 14 giorni e si manifesta con febbre, cefalea, dolori muscolari e articolari, possibili eruzioni cutanee e linfonodi ingrossati – chiarisce la direttrice del servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl 5 Maria Valentina Marras -. In meno dell’1% dei casi, in particolare nei soggetti anziani o immunodepressi, la malattia si può manifestare come forma neuro-invasiva con sintomi neurologici: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Nei casi più gravi il virus può causare una meningoencefalite letale. Il rischio della forma neuro-invasiva aumenta con l’età, in particolare dopo i 60 anni. I rari casi di decessi sono legati fondamentalmente all’età avanzata, alla concomitante presenza di altre patologie o a situazioni di immuno-compromissione”.
Anche nei cavalli la gran parte dei casi decorre in forma asintomatica: si stima che circa il 10% degli animali infetti sviluppa la forma clinica simil-influenzale e, in minor percentuale, la forma nervosa.
Il meno noto virus Usutu (USUV) è anch’esso capace di indurre sia mortalità significativa tra le popolazioni di alcune specie di uccelli sia sintomi nell’uomo, anche se la capacità di indurre forme cliniche neuro-invasive sembra essere, ad oggi, limitata a poche e sporadiche segnalazioni. Anche questo virus si trasmette tra uccelli e mammiferi tramite zanzare infette (soprattutto del genere Culex), pertanto vanno adottate le stesse misure di prevenzione.
In campo umano non esiste un vaccino per i virus della febbre West Nile e Usutu, così come non esiste una specifica terapia. Per i cavalli esiste la possibilità della vaccinazione contro la West Nile, oltre alle misure preventive mirate a limitare il contatto con gli insetti vettori (utilizzo di zanzariere nei box, applicazione di insetto-repellenti, interventi ambientali volti ad eliminare, per quanto possibile, i ristagni d’acqua sede di sviluppo larvale delle zanzare).
“L’attività di sorveglianza attuata dai Servizi medici e veterinari del Dipartimento di Prevenzione, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, dell’Ente Provincia, del Corpo Forestale dello Stato, dell’Agenzia Forestas e dei cittadini, ha come principale obiettivo l’individuazione precoce della circolazione virale negli uccelli e nelle zanzare e del passaggio del virus dagli uccelli all’uomo e ai cavalli – spiega il dottor Puggioni – Questa si attua attraverso la sorveglianza sugli uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio e su quelli selvatici trovati morti, sulle zanzare tramite apposite trappole, sugli equidi e sui casi umani.
Per questo è importante che qualsiasi manifestazione di sintomatologia nervosa nell’uomo e negli equidi venga immediatamente segnalata alla Asl per gli opportuni esami diagnostici.
Per ciò che riguarda la sorveglianza sugli uccelli, è invece possibile telefonare al Servizio Veterinario della ASL, al numero 0783 317767 (Oristano), 0783 91774 (Ales), 0785 560361 (Ghilarza) per la segnalazione e per le modalità di consegna di volatili morti.
L’azione più importante resta quella di prevenire il rischio delle punture delle zanzare eliminando le raccolte d’acqua stagnante, dove si sviluppano le larve delle zanzare, con operazioni di bonifica ambientale e impiego di prodotti larvicidi. Oltre che nelle aree pubbliche, è importante che i focolai di proliferazione delle larve siano eliminati anche nelle aree private. Occorre quindi svuotare di frequente l’acqua presente nei sottovasi dei fiori, ciotole per gli animali, secchi ed altri contenitori; tenere i contenitori per l’acqua (comprese le piscinette per i bambini), in posizione tal da non creare ristagni; sistemare pneumatici, materiali di scarto o di risulta in modo da evitare raccolte di acqua stagnante.
E’ opportuno anche che le persone, in particolare se appartenenti alle categorie a rischio, adottino misure di prevenzione individuale volte a proteggersi dalle punture delle zanzare: utilizzare, con moderazione, repellenti cutanei da spruzzare o spalmare sulle parti scoperte del corpo; indossare quando si è all’aperto, soprattutto al tramonto e sino all’alba, indumenti di colore chiaro che coprano la maggior parte del corpo (camicie a maniche lunghe, pantaloni o gonne lunghi e calze); applicare le zanzariere alle finestre e alle porte di ingresso; in caso di presenza di zanzare in ambienti interni, vaporizzare spray a base di piretro o di altri insetticidi per uso domestico, oppure utilizzare diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi.
Queste operazioni sono utili a prevenire anche numerose altre infezioni virali, tra cui i virus Chikungunya, Dengue e Zika, trasmessi principalmente dalla cosiddetta “zanzara tigre” (Aedes albopictus) e l’infezione dal virus Toscana trasmesso da pappataci, insetti simili a zanzare di piccole dimensioni (Phlebotomus perniciosus e Phlebotomus perfiliewi).
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