Approvato l’atto aziendale della Asl di Oristano

È stato approvato dalla Giunta regionale, con delibera n.3/41 del 27.01.2023, l’atto aziendale dell’Azienda socio-sanitaria locale di Oristano, documento che ne disegna l’architettura e la struttura organizzativa e ne delinea le direttrici di sviluppo.

copertina dell'atto aziendale

È stato approvato dalla Giunta regionale, con delibera n.3/41 del 27.01.2023, l’atto aziendale dell’Azienda socio-sanitaria locale di Oristano, documento che ne disegna l’architettura e la struttura organizzativa e ne delinea le direttrici di sviluppo.

«L’atto aziendale proposto dalla Asl 5 è stato sostanzialmente recepito in maniera integrale dalla Regione – spiega il direttore generale Angelo Serusi – La filosofia del documento abbandona la logica “ospedalocentrica” per abbracciare quella della “rete” e creare una forte integrazione fra ospedale e territorio. In quest’ottica si inquadrano la creazione della rete riabilitativa e quella delle cure palliative, che connetterà ospedale, hospice, domicilio del paziente, strutture residenziali e ambulatori. Si tratta di tasselli fondamentali per costruire un unico sistema in cui i servizi ospedalieri e territoriali lavorino in stretta connessione con lo scopo di garantire ai pazienti una maggiore continuità assistenziale».

Gli ospedali

Il documento dà un forte impulso al potenziamento delle strutture ospedaliere. «Su questo versante  afferma il direttore sanitario Antonio Maria Pinna – fra le novità più rilevanti che riguardano il San Martino di Oristano c’è l’istituzione della struttura complessa di Neurologia che, ampliando le attività già presenti, pone le basi per la creazione della stroke unit, dedicata alla presa in carico dei pazienti con ictus ed emorragie cerebrali. Questa struttura si porrà in continuità con quella di Medicina riabilitativa e Neuroriabilitazione, che a sua volta vedrà estendersi il suo raggio d’azione, con un ampliamento dei servizi sul versante territoriale». Previsti anche il potenziamento dell’Endoscopia digestiva, che a regime diventerà una struttura complessa, dell’Emodinamica e della Senologia, che acquistano il rango di strutture semplici dipartimentali, oltre che l’istituzione dell’Otorinolaringoiatria, attualmente non presente nel presidio ospedaliero pubblico.

Il neonato atto aziendale assegna un ruolo e un peso specifico anche agli ospedali Delogu di Ghilarza e Mastino di Bosa, dove non solo vengono riconfermati i reparti di Medicina e Lungodegenza, ma viene anche istituita la struttura complessa di week surgerynella quale si svolgerà attività chirurgica di media e bassa intensità: un’organizzazione che permetterà sia di decongestionare il San Martino, a cui saranno destinati gli interventi di maggiore complessità, sia di ridurre i tempi d’attesa per le operazioni meno complesse, che rappresentano la percentuale più rilevante di bisogni chirurgici. A Ghilarza verrà mantenuto e potenziato il Centro per le diagnosi e la cura delle demenze senili e dell’Alzheimer: una struttura che, valorizzando l’esperienza maturata, intende porsi come punto di riferimento per tutto il Centro Sardegna.

Gli ospedali di comunità e il territorio

«Prevista in breve tempo a Ghilarza e successivamente a Bosa ed Ales l’istituzione degli Ospedali di Comunità, strutture ospedaliere a forte vocazione territoriale dedicate alla presa in carico dei pazienti che necessitano di cure a media-bassa intensità e fungono da raccordo tra il domicilio e l’ospedale per acuti, dotati di personale medico, infermieristico e riabilitativo e di servizi diagnostici quali il laboratorio analisi, la radiologia, la telemedicina cardiologica e di specialisti ambulatoriali – specifica il responsabile dell’ufficio per l’integrazione ospedale-territorio Alessandro Baccoli -. Sempre con l’obiettivo di potenziare le strutture sanitarie extraospedaliere, l’atto aziendale in armonia col PNRR e i nuovi decreti ministeriali prevede la creazione di dieci Case della Comunità, dislocate a Oristano, Tramatza, Samugheo, Ghilarza, Santulussurgiu, Bosa, Ales, Terralba, Laconi e Cabras, nelle quali saranno raccolti i servizi sanitari territoriali di base come medici di famiglia, specialisti ambulatoriali, guardia medica), e l’introduzione dell’infermiere di comunità, professionista che si farà carico di specifici fabbisogni di salute: una nuova figura che verrà presto sperimentata attraverso dei progetti pilota» chiarisce il dottor Baccoli.

Sul piano organizzativo, la regia della sanità territoriale sarà affidata al Dipartimento delle attività territoriali, che coordinerà i tre distretti di Oristano, Ales-Terralba e Bosa-Ghilarza per garantire un governo più efficace, unitario ed omogeneo dei servizi extra-ospedalieri.

La tecnostruttura

Una parte fondamentale del documento è quella che riguarda la tecnostruttura amministrativa, che rispetto al passato si riappropria dei servizi per la gestione delle risorse economico-finanziarie, acquisizione di beni e servizi, patrimonio, gestione risorse umane. Nell’area di staff sono poi incardinati i servizi affari generali e programmazione e controllo. «Grazie alla nuova organizzazione delineata dall’atto aziendale – afferma la direttrice amministrativa Rosalba Muscas – potremo ricostituire un tessuto amministrativo che ci permetterà di far lavorare l’azienda in maniera più efficiente ed efficace, contribuendo a supportare in modo diretto e tempestivo i servizi deputati all’erogazione di prestazioni sanitarie.

I dipartimenti

Il nuovo atto aziendale riporta poi alla Asl oristanese il Dipartimento di Prevenzione, finora condiviso con le Asl di Nuoro e Lanusei nell’Area Centro, e lo arricchisce di due strutture semplici dipartimentali, quella dedicata a Salute e ambiente, che mira alla protezione della salute umana dai fattori di inquinamento ambientale, e quella per la Prevenzione e promozione della salute, nella quale saranno incardinati gli screening oncologici.

Altra innovazione proposta dal documento sulla base delle indicazioni regionali è quella relativa all’istituzione del Dipartimento di Psicologia delle cure primarie, che promuoverà attività di prevenzione, sostegno e tutela del benessere psicologico dell’individuo e della collettività.

Le prospettive di sviluppo

«La nuova organizzazione della sanità ospedaliera e territoriale ha l’ambizione di creare i presupposti per la costruzione di un’azienda attrattiva per nuovi professionisti che intendano mettersi in gioco, crescere e investire sulle nostre strutture – commenta il manager della Asl 5 – Con l’atto aziendale abbiamo gettato le basi perché ci sia una visione e una prospettiva di sviluppo della sanità sul territorio, sia valorizzando le ottime competenze esistenti sia puntando ad acquisirne di nuove. Disporre, attraverso questo documento, di una strutturazione formale nella quale incardinare e valorizzare nuove professionalità è un passaggio fondamentale per dare gambe al nostro disegno».

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Ultima modifica

1 Febbraio, 2023