I chiarimenti del Direttore Serusi sulla sanità oristanese
A fronte di 27 cessazioni o trasferimenti di operatori sanitari, sono state effettuate 54 nuove assunzioni dal 1 gennaio 2022 e a fronte di 7 medici trasferiti, ne sono stati acquisiti 15: un saldo positivo che dimostra che Oristano è capace di attrarre risorse.
In merito al comunicato diffuso dal Comitato per la salute di Oristano, il Direttore generale della Asl 5 Angelo Serusi ne smentisce i contenuti, affermando che si tratta di dichiarazioni non veritiere, che rischiano di mettere in cattiva luce una realtà sanitaria in cui sono presenti ottimi professionisti e altrettanti servizi di eccellenza, nonostante le oggettive e innegabili difficoltà – comuni a tutto il mondo sanitario regionale e nazionale – legate alla carenza di specialisti. Tutto ciò in momento nel quale la Direzione aziendale è impegnata, con un grande sforzo organizzativo e con tutti gli strumenti a disposizione, nel recupero dei livelli di assistenza pre – Covid.
«Non permetteremo – dichiara il manager della Asl 5 – che si svilisca il lavoro dei nostri operatori con notizie infondate e poco corrette sia nel contenuto che nella forma».
In primo luogo, non risponde al vero che l’ultimo pneumologo sia andato via, in quanto attualmente in Pneumologia sono operativi un medico strutturato, una specializzanda e un medico a contratto. Per ovviare alla difficoltà di reperire specialisti, nei mesi scorsi la Asl di Oristano ha infatti stipulato una convenzione con l’azienda ospedaliero-universitaria di Sassari per ottenere, laddove disponibili, specializzandi in tutte le branche scoperte. Non risponde ugualmente a verità che non sia stato fatto tutto quanto era possibile per trattenere il professionista di recente trasferito, il quale aveva già da svariato tempo, maturato questa scelta, legata esclusivamente a ragioni di carattere personale.
Rispetto a quanto affermato dal comitato sulla situazione del reparto di Anestesia e Rianimazione, si conferma che a fronte di 4 richieste di trasferimento sono state presentate 7 disponibilità alla presa di servizio, per un saldo positivo di 3 unità. Appare paradossale, però, che questa buona notizia venga ribaltata in chiave negativa. Infatti l’arrivo dei tre nuovi professionisti permetterà di implementare l’attività chirurgica programmata che – è bene chiarirlo – oggi viene comunque garantita, unitamente alla ripresa già dal mese di maggio, dell’attività chirurgica programmata a Bosa e Ghilarza, sospesa da più di due anni. Non si sono inoltre mai fermati gli altri ambulatori di anestesia, seppure con ritmi contingentati in relazione al personale presente. Il cosiddetto “parto indolore”, assicurato dalla collaborazione degli anestesisti, dal 1 gennaio 2022 ad oggi ha visto effettuati 62 parti in analgesia, mentre per settembre, proprio in virtù dei nuovi arrivi, verrà ripresa la terapia del dolore.
Sulle attività di reclutamento, dal 1 gennaio al 31 maggio 2022, a fronte di 27 cessazioni o trasferimenti di operatori sanitari, sono state effettuate 54 nuove assunzioni e, nello specifico, a fronte di 7 medici trasferiti, ne sono stati acquisiti 15: un saldo positivo che, contrariamente ai luoghi comuni, dimostra che Oristano è capace di attrarre risorse.
Vale inoltre la pena ricordare l’acquisizione delle prestazioni del professor Giuseppe De Luca, proveniente dall’Università di Sassari, che con un progetto mirato sta contribuendo alla riattivazione dell’Emodinamica nell’Unità operativa di Cardiologia del San Martino, già passata da 12 a 24 ore alla settimana, e sta parallelamente formando il personale. Da ricordare, inoltre, il reparto di Pediatria, il cui organico è stato riportato a un livello più che accettabile.
Dall’inizio dell’anno, sempre al fine di reclutare nuovo personale, sono state bandite 7 nuove selezioni per specialisti di Psichiatria, Pneumologia, Radiologia, Medicina Interna, Ginecologia, Pediatria, Nefrologia.
Non si nascondono peraltro le difficoltà derivanti dalla mancanza di professionisti per varie branche specialistiche, Nefrologia, Radiologia e Medicina d’accettazione e urgenza in primis. Per quest’ultima, al netto di ogni intento polemico, è da rimarcare comunque l’effetto positivo del ricorso straordinario ai medici di Pronto Soccorso in regime di esternalizzazione, tale da permettere il mantenimento dell’operatività nel Punto di Primo Intervento del Delogu di Ghilarza e il supporto dei medici di Pronto Soccorso del San Martino di Oristano e del Mastino di Bosa: questa soluzione, ha permesso, come sopra accennato, la ripresa, dopo due anni di sospensione, della Chirurgia programmata e ambulatoriale a Bosa.
Parlare quindi di Oristano come “fanalino di coda della sanità sarda” non solo non corrisponde alla realtà delle cose, ma appare ingeneroso nei confronti di tutti coloro, professionisti sanitari e non, che quotidianamente si impegnano per garantire alla popolazione l’assistenza sanitaria e rischia di essere controproducente in termini di immagine e di attrattività.
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