La Asl 5: “Il punto di guardia medica di Oristano non chiuderà”
ll direttore generale della Asl 5 di Oristano, il dottor Angelo Maria Serusi, ha chiarito in una conferenza stampa la posizione dell’azienda sanitaria oristanese sulla vicenda della guardia medica di Oristano, collegata al fabbisogno di medici di medicina penitenziaria nel carcere di Massama. Il direttore generale ha detto: “Il punto di guardia medica di Oristano non chiuderà e siamo pronti al dialogo con tutti”.
“Il punto di guardia medica di Oristano rimarrà aperto”. Lo ha garantito ieri mattina il direttore generale della Asl 5 di Oristano, il dottor Angelo Maria Serusi, che stamani ha incontrato la stampa locale e regionale sulla questione delle guardie mediche di Oristano, collegata anche al fabbisogno di medici di medicina penitenziaria nel carcere di Massama. “Proprio per sopperire alla mancanza di medici nell’istituto penitenziario oristanese occorre convocare un tavolo regionale con l’assessorato regionale alla sanità, avendo io esaurito tutti i mezzi a disposizione della nostra azienda sanitaria”, ha aggiunto il dottor Serusi. Il direttore generale ha chiarito: “La mia prima nota alle guardie mediche di Oristano e Cabras non è stata assolutamente un ordine di servizio, ma un invito teso a ricordare agli stessi medici di continuità assistenziale quanto previsto nel loro contratto, ovvero la necessità di intervenire anche in un carcere come quello di Massama, in una situazione d’emergenza, qualora fossero stati chiamati. Su questa vicenda sono state fornite informazioni sbagliate. Non ho mai interrotto il dialogo con nessuno degli attori coinvolti in questa vicenda e sono pronto a confrontarmi ancora con tutti, guardie mediche, sindacati ed Ordine dei Medici”.
LA VICENDA “All’inizio di agosto sono stato invitato dal Ministero di Grazia e Giustizia e dal Prefetto a trovare una soluzione alla mancanza di medici nel carcere di Massama, situazione diventata più complicata dopo le ultime dimissioni di un medico in servizio nella casa circondariale”, ha ricordato il dottor Serusi, “la nostra direzione generale non è, di certo, rimasta inerte. Abbiamo chiesto ad ARES Sardegna la riproposizione di bandi a valenza regionale per il reclutamento di medici di medicina penitenziaria. Nel frattempo sono stati contrattualizzati due nuovi psichiatri. Ho poi incontrato i sindacati il 17 agosto e precisato loro con una nota del giorno dopo, 18 agosto, il carattere non dispositivo della precedente. Invece nella conferenza stampa di sabato scorso, 9 settembre, indetta dall’Ordine dei Medici di Oristano, si è parlato ancora di disposizione di servizio. Poi le dimissioni a fine agosto di 9 guardie mediche su 12 in servizio nel punto di continuità assistenziale di Oristano. “Solo quando abbiamo ricevuto i turni dei tre medici rimasti per il mese di settembre, che coprivano 8 giorni su 30, allora, per garantire la prosecuzione di un servizio fondamentale per gli utenti, ho disposto nuovi turni con la presenza di un solo medico per turno”. Poi la malattia di due delle guardie mediche rimaste. Uno di questi ultimi due medici ha presentato ieri un certificato che attesta le condizioni di salute migliorate e il suo rientro a lavoro. I due medici sono comunque dimissionari, “entro 60 giorni troveremo una soluzione, ma il punto di guardia medica di Oristano non chiuderà”, ha assicurato il dottor Serusi.
IL DIALOGO “La mia porta è sempre aperta”, ha detto più volte il direttore generale, “ho convocato i tre medici rimasti del servizio di continuità assistenziale di Oristano via pec, come da loro richiesto, ma si è presentato solo uno. Siamo aperti al confronto e continueremo a cercare il dialogo con tutti”. Il dottor Serusi e il direttore del distretto di Oristano, il dottor Peppinetto Figus, hanno aggiunto: “Nel caso in cui qualche turno di guardia medica di Oristano dovesse rimanere scoperto, avviseremo gli utenti anticipatamente e li inviteremo a rivolgersi ai punti di continuità assistenziali più vicini”.
IL CARCERE Sul fabbisogno di medici di medicina penitenziaria nel carcere di Massama il direttore ha concluso: “Chiederò la convocazione di un tavolo regionale, la nostra azienda sanitaria ha già esaurito tutti i mezzi in suo possesso per la soluzione del problema”.
Ultima modifica
12 Settembre, 2023