La Asl 5: “Sanità oristanese in ripresa. Lo provano dati e progetti”

I chiarimenti della direzione generale della Asl 5 di Oristano dopo le affermazioni emerse durante la conferenza stampa di sabato mattina convocata dall’Ordine dei Medici della Provincia di Oristano.

La sede centrale della Asl 5
La sede centrale della Asl 5

“Tanto rumore per nulla”. E’ il commento del direttore generale della Asl 5, il dottor Angelo Maria Serusi alla conferenza stampa convocata sabato mattina dal presidente dell’Ordine dei Medici di Oristano, il dottor Antonio Sulis, sulla situazione della sanità dell’oristanese. “Conferenza stampa che ha confermato, qualora ce ne fosse stato bisogno, quanto più volte sostenuto da questa Direzione generale sull’orientamento dello stesso Ordine dei Medici nel mettere in rilievo esclusivamente le criticità, già peraltro evidenziate dalla stessa Asl 5, riguardanti l’Unità Operativa di Medicina Interna dell’ospedale San Martino di Oristano e sulla situazione della medicina territoriale, praticamente estesa a tutta la Regione Sardegna”.
OSPEDALE DI COMUNITA’ Il dottor Serusi ha proseguito: “Peraltro fra queste verità, inserite in maniera evidentemente strumentale, il dottor Sulis ribadisce elementi non solo confutabili, ma, per certi versi, assolutamente non rispondenti al vero. Fra tutti, l’affermazione secondo la quale l’ospedale di comunità di Ghilarza sarebbe chiuso per mancanza di personale. Affermazione totalmente priva di fondamento. Questa direzione generale ha più volte precisato che la chiusura programmata dell’ospedale di comunità, struttura finora unica in Sardegna, è stata determinata da una scelta aziendale per consentire al personale infermieristico e agli operatori socio-sanitari di effettuare il periodo di ferie in maniera contestuale, preferendo optare per una temporanea e programmata pausa che garantisca la successiva riapertura a pieno regime piuttosto che offrire un’assistenza a singhiozzo per l’intero periodo estivo. In ogni caso con l’assistenza garantita ai pazienti, dimessi o reindirizzati in altre strutture in maniera programmata, secondo setting clinici appropriati. Stupisce, in assoluto, l’affermazione del dottor Sulis sulla carenza di personale nell’ospedale di comunità, visto che questa struttura ha ottenuto l’accreditamento regionale proprio in base al numero di medici, infermieri e operatori socio-sanitari presenti. Ed è grave che il presidente dell’Ordine dei Medici di Oristano non conosca questi elementi essenziali, che permettono alle strutture sanitarie di ricevere l’autorizzazione ad operare”.
STRUTTURE TERRITORIALI Il manager della Asl 5 ha poi precisato: “E’ apparso ulteriormente singolare l’approccio del dottor Sulis, che, parlando dello stato manutentivo delle strutture territoriali cita alcuni casi spot <per sentito dire>, omettendo di rimarcare lo sforzo di questa Direzione generale nello spendere circa 3 milioni e 400 mila euro per il miglioramento e l’adeguamento di queste strutture, 480 mila euro dei quali destinati alle strutture territoriali, secondo un piano di priorità delineato dall’ufficio tecnico e da questa stessa direzione, cercando di ovviare alla pesante eredità lasciata da Ats, sulla quale lo stesso Ordine dei Medici di Oristano ha sempre taciuto. Se l’intento reale fosse stato davvero quello di rappresentare all’esterno la situazione dello stato manutentivo degli stabili aziendali, il presidente dell’Ordine dei Medici di Oristano avrebbe potuto semplicemente contattare gli uffici della scrivente Direzione al fine di ottenere un’informazione corretta e magari concertare con la stessa Asl 5 un’azione sinergica nei confronti dell’assessorato regionale alla sanità per ottenere ulteriori risorse finalizzate al recupero degli stabili e al reperimento di attrezzature adeguate. E se il dottor Sulis si fosse confrontato con il direttore generale, avrebbe appurato la continua interlocuzione esistente fra gli uffici tecnici dell’azienda, i sindaci ed i rispettivi uffici tecnici comunali. Un confronto, che sarebbe stato utile, anche al fine di evitare di riferire ulteriori informazioni false, come quelle riguardanti i locali della guardia medica di Cabras. Stabili nei quali i nostri uffici tecnici hanno provveduto al risanamento della struttura e all’adeguamento dell’impianto di condizionamento per una spesa complessiva di circa 25 mila euro. Inoltre 240 mila euro sono stati impiegati per la sistemazione degli impianti di condizionamento dell’ospedale di Bosa e del poliambulatorio di Ghilarza.
ASCOT “Il dottor Sulis riferisce per l’ennesima volta che il numero di pazienti senza medico nell’oristanese sarebbe di oltre 40 mila, notizia anche questa falsa e tendenziosa, anche perché più volte ribadita, contro il numero reale certificato dai dati e dai  monitoraggi continui di questa azienda, pari a circa 25 mila. Criticità per la quale, cosa oramai nota a tutti, la Asl 5 ha messo in campo il progetto pilota degli ASCoT, adottato da tutte le altre aziende sanitarie della Regione Sardegna con grande soddisfazione e del quale, allo stato attuale, non si può più fare a meno”.
OSPEDALE SAN MARTINO Il dottor Serusi ha proseguito: “Inoltre si prende atto, ancora una volta, della volontà dello stesso Ordine dei Medici di Oristano di tacere sulle tante iniziative messe in campo da questa direzione generale per il miglioramento dell’assistenza clinica e sanitaria nell’ospedale San Martino con l’introduzione di nuove specialistiche o il ripristino di altre, che erano state chiuse o sottodimensionate. Si ribadisce che, almeno le prime tre, fino ad oggi gravitavano solo nell’area privata nell’oristanese. Peraltro è stato singolare l’intervento del dottor Gianfranco Delogu sull’attività dell’Emodinamica del presidio ospedaliero oristanese. Questa Unità Operativa rappresenta un fiore all’occhiello dell’ospedale San Martino, non inferiore, di certo, a ciò che offre in questo momento il panorama sanitario regionale. Stupisce come un dirigente medico di un’altra azienda sanitaria entri nel merito dell’organizzazione e delle attività della Asl 5 di Oristano, parlando, fra l’altro, anche del pronto soccorso, senza, pure in questo caso, conoscere la realtà del servizio, anziché astenersi, quantomeno per opportunità, se non per codice deontologico, nel valutare autonome organizzazioni decise e pianificate da una direzione strategica, a ciò deputata”.
IL MESSAGGIO Il dottor Serusi ha chiosato: “Se il dottor Sulis avesse davvero voluto dare una rappresentazione reale della situazione sanitaria nell’oristanese, ben avrebbe fatto a interpellare la direzione generale della Asl 5 e concordare con essa le azioni. Invece, allo stato attuale, permane da parte dell’Ordine dei Medici di Oristano una totale mancanza di proposte a sostegno di quelle già presentate dall’azienda. Purtroppo il metodo utilizzato è quello di fornire l’immagine di una realtà sanitaria oristanese sempre più precaria, immagine che si rispedisce al mittente, confermando, invece che questa azienda è in forte ripresa, specialmente sul versante ospedaliero, a vantaggio di tutte le comunità oristanesi, alle quali vorremmo dare rassicurazioni sulla qualità dei servizi sanitari offerti, nonostante le note criticità. Il saldo attuale dei medici e degli infermieri è assolutamente positivo rispetto ai dati degli ultimi due anni, più 35 in entrambi i casi. Numeri che dimostrano come questa azienda sia in grado di offrire servizi di qualità attraverso progetti sanitari visibili e concreti. Ribadiamo che il lettore attento saprà discernere fra i soggetti che operano a tutela degli interessi degli utenti e dei pazienti rispetto a coloro che dicono di farlo, ma in realtà alimentano solo tensioni attraverso false rappresentazioni della realtà”.

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12 Agosto, 2024