San Martino, da giugno Emodinamica diventa h 12
Dal prossimo 3 giugno l’attività di Emodinamica del reparto di Cardiologia e Utic dell’ospedale San Martino di Oristano sarà estesa h 12. Dal 10 maggio parte la cardiorisonanza, prestazione offerta grazie alla sinergia tra Radiologia e Cardiologia.
Dal prossimo giugno l’attività di Emodinamica del reparto di Cardiologia e Utic (Unità di Terapia Intensiva coronarica) dell’ospedale San Martino di Oristano, guidato dal dottor Francesco Dettori, sarà estesa h 12, ovvero per dodici ore al giorno, sette giorni su sette. Si passerà così dalle attuali 30 alle 84 ore settimanali: un incremento che consentirà di aumentare in misura esponenziale il numero degli interventi programmati e d’urgenza per le patologie cardiache su pazienti provenienti da tutto il bacino dell’oristanese e dai territori limitrofi.
«Si tratta – afferma il direttore generale della Asl di Oristano Angelo Serusi – di un ulteriore e significativo passo in avanti per un’attività sanitaria salvavita di fondamentale importanza che, sospesa da tempo a causa delle carenze di personale, siamo riusciti a riaprire nel giugno 2022, passando progressivamente dalle iniziali 12 ore alle 24 ore settimanali, fino all’attuale attività, che è di 6 ore al giorno per 5 giorni alla settimana».
«Dal 3 giugno saremo in grado di tagliare un nuovo traguardo: l’apertura dell’Emodinamica sette giorni su sette per 12 ore al giorno – spiega il direttore della cardiologia Dettori -. L’ampliamento orario è stato reso possibile grazie all’assunzione di due nuovi emodinamisti esperti, i medici Stefano Mameli e Maria Letizia Stochino, che affiancheranno il collega Valerio Mureddu, già nel nostro staff, negli interventi sulle sindromi coronariche acute. Il nostro obiettivo è quello di aprire h 24 entro la fine dell’anno: un obiettivo che sarà possibile raggiungere se verranno acquisiti nuovi cardiologi».
Proseguirà anche la collaborazione con la struttura complessa di Cardiologia clinica e sperimentale dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari (in particolare per le operazioni di maggiore complessità che richiedono lo stand by cardiochirurgico) che è stata di prezioso supporto nella fase di riavvio dell’attività emodinamica.
Ma la struttura complessa di Cardiologia del San Martino, in collaborazione con quella di Radiologia diretta dal dottor Marcello Mocci, si sta preparando a varare anche un’altra importante attività: la cardiorisonanza. «Dal 10 maggio attiveremo questo esame strumentale di altissimo livello, che utilizza campi elettromagnetici e onde di radiofrequenza per la diagnosi delle cardiopatie ischemiche o quelle più rare, che colpiscono soprattutto giovani e giovanissimi – prosegue il direttore della Cardiologia –. Attualmente l’esame viene effettuato solo a Cagliari e Sassari: Oristano si candida a diventare il terzo polo per l’esecuzione di questa prestazione, grazie all’utilizzo di una risonanza magnetica di ultima generazione, di cui è dotata la Radiologia del San Martino, e alla presenza di personale altamente specializzato, come i medici cardiologi Simona Aramu, Franca Liggi e Stefania Palmas e il radiologo Stefano Piu, a cui verrà affiancata la tecnica di radiologia Paola Vacca, formata ad hoc per l’esecuzione dell’esame».
L’attivazione del nuovo servizio diagnostico è stata possibile grazie alla collaborazione fra le unità operative di Cardiologia e Radiologia e alla convenzione con l’azienda Brotzu di Cagliari, che ha assicurato la consulenza e la formazione del personale.
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